Riflessioni

Un anno Brunello per tutti

Vellano è un pugno di case fatte di pietra e coccio, abbarbicate sulle montagne della Svizzera Pesciatina, lì dove inizia l’appennino Tosco Emiliano. La vita scorre lenta, scadenzata dai ritmi di una volta. La raccolta delle olive, la preparazione della legna per l’inverno, la sagra della frugiata e l’aria buona nelle estati afose delle città.

17 anni fa, passò da quelle parti un omuncolo che aprì lo sportello della sua auto e fece scendere un piccolo cane nero con il muso pezzato di bianco. Poi scappò via, portandosi dietro lo sguardo deluso del cagnolino e tutta la sua vigliaccheria.

Il cane non si disperò più di tanto, probabilmente capì subito di non aver perso molto. Prese a vagare per il paese fino a che si rese conto di aver trovato decine di amici che lo adottarono e gli diedero anche un nuovo nome, semmai ne avesse già avuto uno. Lo chiamarono Brunello, per via dei suoi colori e in omaggio al buon vino che si ricava dall’uva Sangiovese coltivata da quelle parti.

Brunello ha vissuto fino alla veneranda età di 17 anni. Amato, protetto e coccolato, primi fra tutti dai bambini che sono cresciuti insieme a lui.

I vellanesi, per ricordarlo, hanno deciso di dedicargli una scultura, in pietra serena di Vellano ovviamente, che sarà posizionata proprio nel luogo dove venne abbandonato.

Verrà inaugurata lunedì prossimo, all’inizio del nuovo anno, che ci piacerebbe fosse come Brunello, foriero di amore e amicizia per tutti.

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